Nel cuore di ogni milanese ci sono tre amori fondamentali per: il fatturare, la Madonnina del Duomo ed il risotto giallo (o risotto alla milanese). Se sei di Milano nasci con già dentro di te l’amore per questi tre pilastri della milanesità e sarà davvero complicato far spazio ad altri amori, tradendo quelli originari. Ma talvolta anche un sentimento innato può vacillare… E probabilmente non sarà un caso se motivo del tradimento verrà proprio dalla città dell’Amore. A Verona, infatti, tra l’affollatissimo balcone di Giulietta, l’Arena celebre in tutto il mondo ed un centro storico tra i più belli d’Italia, ci si può innamorare, sia nei suoi vicoli che seduti a tavola. Ad esempio a Castevecchio, l’antico castello cittadino ora adibito a museo, sarà facile innamorarsi delle opere esposte (alcune delle quali trafugate qualche anno fa e poi rinvenute) ma soprattutto del restauro e dell’allestimento eseguiti da Carlo Scarpa, architetto poco conosciuto ai più ma tra i migliori progettisti italiani di sempre. Chiunque visiti questi spazi non potrà non innamorarsene, con le imponenti sale che si alternano a stretti passaggi, dettagli curatissimi, scale dalle forme uniche e terrazze che offrono scorci stupendi. È un luogo in cui amare l’architettura, la storia e questa città risulterà davvero semplicissimo. Esiste poi uno spazio, celato e meno noto di Piazza delle Erbe o del Teatro Romano, che riuscì a far innamorare persino Goethe. Dietro ad un anonimo portone affacciato su di una stretta via, si nasconde il luogo più intimo ed intenso di questa città: il Giardino Giusti. Più che un giardino par essere uno scrigno segreto in cui fiori e piante profumano d’amore e raccontano della meraviglia visibile negli occhi dei grandi visitatori che nei secoli hanno camminato sui suoi ciottolati o trovato riparo all'ombra di un albero. Imperatori, zar ed artisti sono rimasti meravigliati da questo scrigno e chissà se anche Alessandro I o Mozart, magari in dolce compagnia, hanno compreso il significato della parola “amore” percorrendo i terrazzi che poco a poco regalano viste sempre più uniche sulla città o perdendosi nel labirinto di siepi (uno dei più antichi d’Europa) o semplicemente osservando un fiore appena sbocciato. Il disegno e l’impostazione, all’italiana, attuale del giardino risalgono a metà Cinquecento e, seppur di dimensioni contenute, offre una molteplicità di situazioni ed elementi differenti: dal viale di cipressi collocato di fronte all’atrio d’ingresso, alle statue romane disperse nel giardino, dalle grotte artificiali alla terrazza panoramica cui si giunge dopo un lungo percorso. Stendersi semplicemente su uno dei piccoli ed intimi prati, sentire il profumo della primavera nell’aria o attendere il tramonto osservando la città dall’alto saranno ulteriori piccoli grandi innamoramenti veronesi. Ma c’è un ultimo elemento in grado di far crollare qualsiasi certezza anche al baüscia milanese più accanito: scoprire che il suo amore per l’adorato risotto allo zafferano può essere sostituito da quello per sua maestà il risotto all’Amarone. Questo piatto non sarà forse noto solo ai veronesi come accade ad esempio con il lesso e pearà o la pastissada de caval, ma di certo, pur essendo molto conosciuto, ci parla di sapori profondamente locali e radicati nel territorio. Riso Vialone Nano prodotto nella Bassa, formaggio Monte Veronese realizzato a nord della città e ovviamente l’Amarone, ovvero il vino rosso per eccellenza dal carattere corposo, deciso e prodotto unicamente in Valpolicella, poco fuori Verona insomma. Più che un risotto sembra una vera storia d’amore tra tre prodotti unici che regalano al palato un racconto memorabile in stile Shakespeare. Probabilmente Giulietta e Romeo sarebbero clienti abituali del locale che prepara il miglior risotto all’Amarone della città. E proprio i due amanti più celebri della letteratura, in questa celebre ed antica bottega del centro, dove le sale hanno una luce calda e sulle pareti fan bella mostra bottiglie (parte di una delle cantine più ricche d’Europa), si innamorerebbero ogni volta di più di loro e del risotto che lentamente gusterebbero.
Cremoso e dal sapore intenso riesce, infatti, a farsi amare ad ogni forchettata, mentre il colore ricco riempie gli occhi fortunati per aver trascorso la giornata ad ammirare le meraviglie della città. Non sarai uscito da un racconto shakespeariano, ma qui, in indimenticabile compagnia, mentre gusti questo risotto, ti renderai conto che quel momento vorresti non finisse mai e già penserai a quando potrai tornare nella città di Giulietta per trascorrere la giornata ad amarne ogni piazza, monumento, rivivere quel sentimento che solo il Giardino Giusti ti ha saputo dare e sentire ancora il gusto di quel capolavoro di risotto. E capirai, quindi, che innamorarsi a Verona è davvero favoloso.
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DavideArchitetto per caso, viaggiatore per scelta. Fotografo a tempo perso e buona forchetta a tempo pieno Archives
July 2018
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