"Oh raga, io vado" "Ma dove vuoi andare? La serata inizia ora!" "Eh, ma devo svegliarmi presto per cucinare la "ciaccia" (termine aulico Abruzzese per carne)" "Oh Dio, scusami vai tranquillo riposati" Pensavo sarebbe stata più combattuta. A quanto pare le aspettative dei miei amici erano alte, in quanto per la prima volta mi hanno lasciato andare senza opporre resistenza, senza un "Oh dai beviiii!" o un "come in quella puntata dei Simpson dove Homer..." che mi avrebbe tenuto lì per ore. Quindi, fiero dell'affetto e dell'opportunismo dei miei amici, mi reco a casa per prepararmi alla sfida: Realizzare un Pulled Pork di Capocollo così tenero e succoso da lasciare i commensali in uno stato mentale simile alla scena finale di Grease, dove la bontà li farà volare verso nuovi lidi di piacere. Ancora un po' in Hangover mi sveglio puntuale alle 7:00 di sabato mattina, come le migliori ultrasessantenni pronte a fare le groupie a messa (Daje Francè). Preparo il fuoco e inizio a lavorare la carne. Di solito per il Pulled Pork aka Maiale Sfilacciato si usa la spalla di maiale o più precisamente un taglio più alto, che in America viene chiamato Pork Butt o Boston Butt. In Italia siamo salutisti, dei presi bene, che dividono la parte più grassa, il capocollo, dalla spalla, più magra. Il taglio di cui avremmo bisogno è a metà tra i due, ma zio, qui facciamo cucina zero sbeit (sbatti, per gli amici della treccani), quindi cerchiamo di ricavare il meglio da quello che il macellaio ci propone prima di guardarci male. Dopo aver sperimentato entrambi i tagli, ho trovato nel Capocollo la mia nuova anima gemella. Dopo aver ricoperto il tutto con uno strato di olio d'oliva per far aderire al meglio il Rub, prendo il Rub, shackero il Rub, cospargo in modo omogeneo il Rub, e poi Rub, Rub, Rub. Mettici un beat trap sotto, chiama i Major Lazer e digli che abbiamo la canzone dell'Estate. Portata la Smoker a temperatura, posiziono la carne e inizio quel viaggio mistico tra birrette, libri, musica e il cercare di farmi notare dalla tipa che mi piace sui social network. Dopo 3 ore di cottura a 275° Fahrenheit (zio i gradi Celsius sono così 2004, aggiornati) inizio a controllare la carne e a spruzzare un misto di Aceto di Mele e acqua (3/4 acqua e 1/4 di Aceto) per evitare che la carne si secchi troppo. Passate 6 ore sono pronto per portare tutto dentro, dove la cottura verrà conclusa in un forno tradizionale a 275° Fahrenheit. Prima di metterla in forno, la carne va avvolta in un doppio strato di alluminio. Perchè doppio? Perché oltre a velocizzare la cottura e rendere la carne più tenera, nel forno la carne inizierà a rilasciare il "sughetto" e noi non vogliamo che evapori. #teamScarpetta 9 ore, 4 birre e 3 capitoli della "Torre Nera" di Stephen King dopo, ci siamo. La carne è pronta. Il test per riconoscere se è davvero cotta al punto giusto, consiste nel prendere un osso e cercare di tirarlo fuori; se questo esce senza sforzo è ora di apparecchiare la tavola. Fatela riposare per una mezz'ora e poi con l'aiuto di due forchette, iniziate a sfilacciare la carne per il piacere degli astanti. Una volta arrivata sul tavolo, la carne è durata davvero poco: divorata in crisi mistica dai miei amici, che hanno ribadito più volte: "come fai a restare single?" Il cuore mi si riempe d'orgoglio, la bocca di maiale sfilacciato e la testa vola come John Travolta e Olivia Newton-John. I got chills, they're multiplying And I'm losing control 'Cause the power, you're supplying It's electrifying! E voi che ne pensate? Vi piacerebbe assaggiarla? Ma Michonne e Rick?Cioé davvero?
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BlushuGastronome con la passione per il BBQ, gli Anni 90 e il Whisky che si produce nelle verdi terre Scozzesi Archives
March 2019
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